Il delirium è una sindrome acuta e transitoria caratterizzata da un’alterazione dello stato di coscienza e delle funzioni cognitive (attenzione, orientamento, memoria), con insorgenza rapida e fluttuante nel corso della giornata.
• Frequente negli anziani ospedalizzati (soprattutto >65 anni)
• Colpisce circa il 10-30% dei pazienti ricoverati, fino al 50-70% nei reparti di terapia intensiva o post-operatoria
• Spesso sottodiagnosticato
1. Iperattivo: agitazione, ansia, allucinazioni, insonnia
2. Ipoattivo: apatia, rallentamento, confusione (più difficile da riconoscere)
3. Misto: alternanza di episodi iper- e ipoattivi
Alterazione del metabolismo cerebrale, della neurotrasmissione (dopamina, acetilcolina), dell’equilibrio idro-elettrolitico e/o infiammatorio.
• L’encefalo fragile (soprattutto negli anziani) reagisce in modo anomalo a stress acuti (infezioni, farmaci, dolore, ospedalizzazione).
• Infezioni (es. polmonite, IVU)
• Disidratazione, squilibri elettrolitici
• Ipossia, ipoglicemia, ipertermia
• Farmaci (benzodiazepine, anticolinergici, oppioidi)
• Alcol o sospensione di sostanze
• Interventi chirurgici, dolore non controllato
• Malattie neurologiche acute (ictus, traumi)
• Immobilità prolungata
• Età avanzata
• Demenza o decadimento cognitivo
• Precedenti episodi di delirium
• Ospedalizzazione prolungata
• Multimorbilità e politerapia
• Disturbi visivi o uditivi
• Insonnia
• Clinica: osservazione di confusione acuta, disattenzione, disorientamento, alterazioni del linguaggio o comportamento.
• Strumenti di valutazione:
• CAM (Confusion Assessment Method) – il più usato
• DOS Scale o 4AT
• Esami ematici, urinocoltura, TC encefalo se indicata
• Correggere squilibri metabolici
• Trattare infezioni
• Rivedere terapia farmacologica
• Idratazione, ossigenazione, controllo del dolore
• Antipsicotici a basse dosi (es. aloperidolo, quetiapina)
• Evitare benzodiazepine (tranne nei delirium da astinenza)
• Monitoraggio costante dello stato cognitivo e comportamentale
• Ambiente tranquillo e ben illuminato, con oggetti familiari
• Re-orientamento frequente (ricordare giorno, luogo, identità)
• Stimolazione sensoriale corretta (occhiali, apparecchi acustici)
• Supporto al sonno fisiologico: evitare rumori notturni, luci forti
• Mobilizzazione precoce
• Sorveglianza per prevenire cadute o danni
• Coinvolgimento della famiglia (presenza rassicurante)
• Riconoscimento precoce dei soggetti a rischio
• Evitare l’uso inappropriato di farmaci psicoattivi
• Idratazione e nutrizione adeguata
• Controllo del dolore efficace
• Favorire il ciclo sonno-veglia naturale
• Evitare cateteri e fleboclisi prolungate se non necessarie
• Mobilizzazione quotidiana, stimolazione cognitiva e sociale
• Non dimenticare di fare esercizi, per quanto possibile.