La sindrome da immobilizzazione è un insieme di alterazioni fisiopatologiche che si verificano in seguito a una prolungata immobilità o riduzione significativa del movimento corporeo. Può interessare vari apparati e sistemi (muscolare, scheletrico, cardiovascolare, respiratorio, urinario, cutaneo, digestivo e nervoso).
⸻
Epidemiologia:
• Colpisce prevalentemente anziani, pazienti con patologie neurologiche, post-operatori, o persone costrette a letto per lungo tempo.
• Presente soprattutto nelle strutture ospedaliere, case di riposo o assistenza domiciliare.
• Più comune nelle persone con fragilità, comorbilità multiple e ridotta autonomia.
⸻
Patogenesi:
L’immobilità prolungata porta a:
• Riduzione del tono muscolare e atrofia
• Ipomobilità articolare e rigidità
• Diminuzione della gittata cardiaca e ristagno venoso (rischio trombosi)
• Ridotta ventilazione polmonare (rischio polmoniti)
• Stasi urinaria (rischio infezioni urinarie)
• Decubiti (lesioni da pressione della pelle)
• Costipazione
• Depressione, apatia, declino cognitivo
⸻
Cause principali:
• Fratture (es. femore, anca)
• Ictus, Parkinson, Alzheimer
• Chirurgia maggiore
• Traumi cranici o spinali
• Malattie oncologiche avanzate
• Comorbilità gravi (scompenso cardiaco, insufficienza respiratoria)
⸻
Fattori di rischio:
• Età avanzata
• Stato nutrizionale scadente
• Incontinenza
• Stato cognitivo alterato (demenza, delirio)
• Uso prolungato di sedativi o psicofarmaci
• Depressione
• Precedenti periodi di immobilità
Diagnosi:
• Osservazione clinica: riduzione o assenza di movimenti, paziente allettato.
• Valutazione multidimensionale geriatrica
• Esami strumentali (RMN, TAC se si sospettano danni neurologici o fratture)
• Valutazione infermieristica e fisioterapica: forza muscolare, rischio di piaghe, stato respiratorio e cardiaco.
⸻
Terapia:
Obiettivo: Ripristino della mobilità e prevenzione delle complicanze.
Trattamento medico:
• Controllo delle patologie di base (es. infezioni, insufficienze d’organo)
• Fisioterapia precoce e regolare
• Farmaci per migliorare la funzionalità (es. anticoagulanti per prevenire trombosi, lassativi, antibiotici per infezioni)
• Nutrizione adeguata (eventualmente con integratori)
• Idratazione corretta
⸻
Cure infermieristiche:
• Mobilizzazione precoce: anche passiva se il paziente non collabora.
• Cambio frequente di posizione (ogni 2 ore) per prevenire le piaghe da decubito.
• Igiene personale: mantenere la cute pulita e asciutta.
• Valutazione e monitoraggio dello stato cutaneo
• Prevenzione delle cadute
• Controllo dell’alvo e della diuresi
• Supporto psicologico: ascolto attivo, stimolazione cognitiva
• Educazione del paziente e della famiglia sulla mobilizzazione e sulle complicanze dell’immobilità
⸻
Consigli e prevenzione:
• Evitare l’allettamento prolungato: anche pochi passi al giorno aiutano.
• Usare ausili per la mobilità (deambulatori, bastoni, carrozzine)
• Programmi riabilitativi personalizzati
• Dieta equilibrata e idratazione abbondante
• Coinvolgimento attivo della famiglia o caregiver
• Stimolazione alla socializzazione e attività cognitive leggere
• Educazione sanitaria: spiegare i rischi dell’immobilizzazione prolungata
• Screening regolare per piaghe, infezioni, depressione, malnutrizione.